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domenica 1 maggio 2016

«Le cose belle» è un documentario ambientato a Napoli, che mostra la fatica e la bellezza di crescere al Sud attraverso le storie di quattro giovani – Adele, Enzo, Fabio e Silvana – raccontati in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza nella città piena di speranza del 1999 – erano gli anni in cui la giunta Bassolino sembrava offrire nuove prospettive a Napoli – e l'inizio dell'età adulta nella città atrofizzata di oggi. 


Un viaggio tra momenti diversi, musiche, storie, che restituisce un'età e un tempo ben oltre i confini della città; quella Napoli che continua a dimostrarsi il palco delle speranze e delle lotte di un paese intero.


Il documentario è in lingua originale (italiano e napoletano) con sottotitoli in inglese o francese. La proiezione al Breitsch-Träff inizia alle 20.30; a partire dalle 19.00 sarà come sempre servita la cena.


«Le cose belle» von Agostino Ferrente und Giovanni Piperno (2013), Originalfassung mit englischen oder französischen Untertitel 
Breitsch-Träff Bern, Freitag 6. Mai 2016, 20.30 Uhr (Nachtessen um 19.00 Uhr).

Ein Dokumentarfilm über Neapel,  der die Mühe  und die Schönheit des Aufwachsens im Süden zeigt. Die Geschichten der vier Jugendlichen Adele, Enzo, Fabio und Silvana wird in zwei wichtigen Abschnitten ihrer Existenz gezeigt: die erste Jugend, 1990 in einer Neapel voller Hoffnung 1990 und der Beginn ihres Erwachsensein in der gleichen, nun jedoch  verkümmerten Stadt. Eine Reise  von unterschiedlichen Moment- , Musik-, Geschichtenaufnahmen, die ein Alter und ein Zeit aufzeigt, die über die Grenzen der Stadt geht:  Neapel als die Bühne der Hoffnungen und des Kampfes eines ganzen Landes.

«1999, Napoli. Agostino Ferrente (L'Orchestra di Piazza Vittorio) e Giovanni Piperno (Il pezzo mancante) realizzano per Rai Tre il documentario Intervista a mia madre, mettendo davanti alla macchina da presa quattro adolescenti, Fabio, Enzo, Adele e Silvana, e il loro interrogativo vecchio come il mondo: che ne sarà di noi? 2009, Napoli. Ferrente e Piperno tornano sui propri passi o, meglio, su quelli di Fabio, Enzo, Adele e Silvana: che ne è (stato) di loro?(» Il Fatto Quotidiano)

«Quando si dice andare contro-corrente. Mentre sugli schermi di ogni dimensione trionfano il falso e il fittizio. Mentre la parola "reality" ormai significa il suo contrario. Mentre perfino i corpi degli attori sono spesso sostituiti da docili avatar digitali, due avventurosi registi italiani fanno un grande film tuffando le mani nella cosiddetta realtà. Con la capacità d'analisi, la potenza di racconto, la raffinatezza stilistica del cinema-cinema. Più il peso e il sapore unici di quella cosa là, appunto: la realtà.» (Il Messaggero)




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